Matteo Pantano

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Oltre

Accarezzando le polveri con le mani, muovendo le dita tra le linee e i riflessi di un volto, così Matteo dà luminosità alle sue tavole, carica di affetto e di sentimenti, gioca sugli stati d’animo personali e soprattutto coinvolge chi ferma lo sguardo sui suoi lavori. Una tecnica raffinata, precisa, dove la luce è il motore principale, le tinte monocromatiche sono rese a volte misteriose nei chiaroscuri, attraverso i quali la luce imprime un valore intimo, anche primordiale, che nasce intorno alla forza dell’animo, in chi vede nella figura femminile una storia che accompagna il senso della vita, della bellezza, della lotta, dei valori, dell’impegno sociale.
Sono pitture scolpite e levigate in un intercalare di volti ed espressioni che testimoniano una ricerca, espressa in una metafora di segni, di atteggiamenti: a volte un solo occhio emerge dal gioco dei capelli, dal buio che nasconde, da un taglio che incornicia. Oppure sono gli occhi che parlano: grandi, spalancati quasi meravigliati in "Another breath", chiusi in "Strappi", uno strumento per vedere "Oltre", non solo nella realtà, ma anche nel passato, in una continuità della vita che va "Oltre" la vita, accompagnando tradizioni e credenze antiche come l’occhio di "Ra" testimone di un proseguimento dell’aldilà, della rigenerazione, un segno apotropaico per scongiurare gli influssi maligni, uno sguardo che in "Nuovi Dei" parla di oggi e della nostra società.
Le tavole esposte racchiudono la forza viva del legno, con le naturali venature che marcano le espressioni stesse: il volto rigato dal pianto o dalla tristezza, o evidenziano atavici segni della natura e della forza della materia, Matteo le accompagna nei chiaroscuri lasciando però intatto il loro effetto originale e il valore artistico che le appartiene.
Alla scelta dei colori, del nero, del blu o del marrone con tutte le varie sfumature, aggiunge stupende raffinatezze che scandiscono il ritmo sia sintattico sia psichico delle sintesi, in cui la realtà sensibile è chiaramente individuabile in quella dell’esistenza con uno spirito trasognato e un ritmo musicale che ricorda le sue passioni. Si ritrova con le mani colorate e si lascia rapire dalla forza del sentimento e dalla dolcezza con cui celebra non solo la femminilità ma anche il suo impegno sociale, l’interpretazione della giustizia e della lealtà.
Le sue opere appartengono alla storia di oggi, le tecniche sono frutto di un’evoluzione e di studio, ben legate all’abilità nel disegno che gli ha permesso di consolidare la precisione dell’immagine attraverso strutture essenziali, in movimenti intensi e in modulazioni raggiunte attraverso toni di luce e ombra.
Il maggiore o minore rilievo chiaroscurale, è introdotto per anticipare e distinguere la profondità di campo o d’inserimento.
Le tinte hanno un timbro pertinente e originale, così le immagini sono risolte in una dialettica di fondi, in un’armonia di linee o complessi di sfumature che risultano plasticamente modellate per mezzo di passaggi graduati e differenziati, nel ritmo quasi musicale che collega l’insieme dell’opera.
Le parti più scure si assembrano in un unico organico, in equivalenti valori e relazioni reciproche di luminosità. Nel disegno la morbidezza della matita rimarca le sfumature con stretto significato espressivo, in un’oculata scelta di gradazione e accostamenti, in accordi d’insieme bene intonati e armonizzati, in una poesia fatta di silenzi, di spazi delicati e avvolgenti di luci e atmosfere impalpabili che conducono nel cuore degli affetti.
Il prevalere di tinte scure affidate ai contrasti luminosi accompagnano le sue intuizioni sulle condizioni e la fatica del vivere, ma sono anche un monito per chi vuole prendere coscienza sulle capacità e le speranze che accompagnano l’umanità.

Prof.ssa Lidia Mazzetto

 
 
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